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Diabete e alterazioni oculari correlate

Il diabete è una malattia dismetabolica cronica caratterizzata da un alterato metabolismo degli zuccheri e che può interessare diversi organi del corpo tra cui l’occhio in particolare la retina.
Il diabete è classificato in tipo 1 e 2.
Il tipo 1 detto anche giovanile, di origine autoimmune, è caratterizzato da una carenza di insulina dovuta alla distruzione, legata alla presenza di autoanticorpi, delle cellule di Langherans pancreatiche deputate alla sua produzione.
Il tipo 2 invece è caratterizzato da una riduzione del metabolismo degli zuccheri da alterato utilizzo dell’insulina legato ad una serie di fattori tra cui grande importanza rivestono le abitudini di vita e l’alimentazione.

I principali organi bersaglio di questa disfunzione metabolica, se non debitamente controllata/curata, sono le arterie, i reni, il fegato, il cervello con il sistema nervoso periferico e l’occhio.
La letteratura internazionale attesta che due sono i punti chiave per evitare l’insorgenza di un grave coinvolgimento dell’apparato oculare (retinopatia diabetica e glaucoma neovascolare)

  • una corretta e tempestiva terapia medica (TERAPIA)
  • una corretta alimentazione (DIETA)
  • una attività fisica adattata

Il Centro Oculistico Iride 3000 offre la possibilità ai pazienti affetti da diabete o che abbiano una storia familiare di malattia di accedere sia a controlli oculistici di Screening per valutare la presenza o meno di un coinvolgimento oculare da parte della malattia, attraverso esami strumentali come retinografia a colori, fluorangiografia, OCT con particolare riguardo alla situazione maculare ed alla struttura e quantità delle fibre nervose retiniche e del nervo ottico, esame del campo visivo computerizzato sia all’esame della vista e relativa visita oculistica completa per eventuali convocazioni presso  Commissioni per certificati di idoneità come, ad esempio, la patente di guida.

Inoltre è presente in sede una Dietologa Nutrizionista con esperienza internazionale e soprattutto Ospedaliera in grado di seguire i pazienti impostando, a seconda dei casi, un percorso individuale atto al raggiungimento di una corretta abitudine alimentare. Ogni singolo caso sarà studiato nel suo complesso per ottenere un percorso alimentare adattato alla persona a seconda del tipo di diabete, alla gravità del medesimo ma soprattutto alle abitudini di vita lavorativa e non ormai consolidate nel tempo.

All’atto della prenotazione della visita presso il Centro è necessario specificare che trattasi di controllo, SCREENING, della malattia diabetica.

Strategia nutrizionale nel diabete di tipo 2

Il sovrappeso è il fattore di rischio più importante per il diabete di tipo 2 quindi nella sua prevenzione saranno determinanti la dieta e l’attività fisica.
Numerosi studi hanno dimostrato come una perdita di peso anche minima permette di migliorare i valori di glicemia, senza l’impiego di farmaci. Ecco perché se una persona è colpita da questo tipo di diabete l’obiettivo principale è quello di fargli ritrovare un peso ideale.
Molte volte si è portati a pensare che sia più facile affidarsi ad un farmaco piuttosto che mettere in pratica norme igienico-dietetiche considerate vetuste, troppo rigide e che mal si accordano con la vita impegnativa di tutti i giorni.
Le persone colpite da diabete di tipo 2 non si sentono malati, molto spesso non mostrano alcun sintomo e quindi non si rendono conto di quanto sarebbe importante ed efficace modificare la loro alimentazione. Ma il diabete di tipo 2 rappresenta ad oggi la forma più frequente di diabete ed in assenza di un trattamento adeguato può provocare micro-angiopatie (retinopatie, nefropatie) e macro-angiopatie diabetiche (infarto del miocardio, ictus).

Percorso di cura alimentare

Gli obiettivi dietetici sono :

  • Diminuire l’apporto calorico totale, per far ritrovare alla persona un peso desiderabile.
  • Controllare l’apporto lipidico soprattutto di acidi grassi saturi per prevenire il rischio di malattie cardiovascolari e diminuire l’apporto di saccarosio per diminuire i valori di emoglobina glicata.
  • Aumentare il consumo di fibre (frutta e verdura) per sfruttare il loro effetto ipoglicemizzante.
  • Migliorare le proprie competenze di igiene di vita (educazione terapeutica da parte di professionisti) che permettano al paziente di essere autonomo sia nell’assunzione di medicinali che nella scelte alimentari migliorando la sua qualità di vita.

L’educazione terapeutica considera i bisogni e le intenzioni della persona, il suo stato emotivo, la percezione di se e la sua storia personale.  Permette inoltre di correggere gli errori alimentari e apprendere i principi di un’alimentazione bilanciata, spiega i differenti gruppi alimentari, gli alimenti a basso indice glicemico e perché è imprescindibile mantenere un’attività fisica regolare.

Apporto energetico
Determinato dai bisogni della persona, l’obiettivo ponderale e le abitudini alimentari. Utile in linea generale diminuire l’apporto energetico del 15-30% via via progressivamente.

Apporto proteico, lipidico, glicidico e in fibre
Vanno commisurati e personalizzati in base alle abitudini del paziente ed i suoi valori di glicemia.

Apporto in acqua, sali minerali e vitamine
L’apporto in acqua totale sarà di circa 1,5 l.
L’alimentazione normosodica, ma è indispensabile diminuire il consumo di sale per facilitare il controllo della pressione arteriosa.
Generalmente i fabbisogni di vitamine e sali minerali sono invariati rispetto alla media di popolazione. Una importanza particolare è svolta dalle vitamine C ed E e dagli antiossidanti in generale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e per supportare le difese immunitarie.

Alcol
Il consumo di alcol va limitato in caso di equilibrio staturo-ponderale (peso stabile e corretto), da eliminare in coso di sovrappeso ed obesità.